Intel prima negli Usa per energia verde acquistata


Intel è prima in assoluto negli Stati Uniti (non solo dunque tra i colossi dell’Information Technology) per acquisto di energia prodotta da fonti rinnovabili. Il colosso dei microchip è in cima alla classifica pubblicata di recente dal ministero dell’Ambiente (US Environmental Protection Agency) americano relativa alla Green Power Partnership, un programma volontario che fornisce supporto alle organizzazioni per l’approvvigionamento di energia verde. Intel stacca tutti anche quest’anno con oltre 2,5 miliardi di kWh verdi acquisitati (la stessa quantità dell’anno scorso), che rappresentano circa l’88% del consumo elettrico totale della compagnia, che si rifornisce di energia eolica, solare, geotermica, piccolo idroelettrico, biomasse sotto forma di RECs (Renewable Energy Certificates, certificati che corrispondono a 1 MWh di elettricità prodotta da impianti a fonti rinnovabili che possono essere scambiati).

Inoltre Santa Clara ha installato diversi impianti fotovoltaici su molti suoi stabilimenti. La classifica dell’Epa si basa sulla quantità di energia verde acquistata sotto forma di RECs, produzione sul posto, o forniture dalle utility. Per trovare un’altra società attiva nell’IT bisogna scendere fino al 15° posto, occupato da Cisco con 268 milioni di kWh green acquistati (pari al 27% del suo consumo elettrico totale) in discesa rispetto all’11° dell’anno scorso.

Al 26° si piazza Sprint (176 milioni di kWh pari al 5% del totale), poi si scende fino al 43° dove troviamo Dell (114 milioni di kWh – 28%) e al 47° occupato da Google (103 milioni di kWh – 5%) per la prima volta nella top 50 dell’Epa. Molto interessante è anche la top 20 dell’Epa sull’energia verde prodotta sul posto: la compagnia IT posizionata meglio è Adobe Systems, che produce 11,6 milioni di kWh di elettricità pulita da biogas, su un totale di 52,3 milioni di kWh green acquistati e pari al 17% del suo fabbisogno elettrico. Al 15° posto ritroviamo Google con quasi 10,7 milioni di kWh prodotti, che equivalgono a meno dell’1% dell’elettricità consumata dal gigante di Mountain View.

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