Dal telelavoro ai meeting virtuali, dall’e-commerce alle news, dai servizi cloud-based, allo scambio di film e di musica, alla posta elettronica: stiamo spostando le nostre attività in rete. Tuttavia, ciò non significa automaticamente alleggerire la nostra pressione sull’ambiente, ma semplicemente trasferire o, in un certo senso, rimuovere il problema. Si rischia infatti di perderlo di vista nei meandri dei network globali sui quali ogni giorno attingiamo e condividiamo contenuti con altri miliardi di persone.
Ma se diventa meno visibile, non è certo meno pericoloso. L’obiettivo della GreenTouch Initiative è che le tecnologie per l’informazione e la comunicazione siano parte integrante della sua soluzione, quando sembra invece che la crescita esponenziale delle reti di comunicazione globali, alimentata in particolare dall’esplosione negli ultimi anni delle tecnologie wireless, si stiano trasformando in una nuova minaccia per il pianeta.
Il consorzio tecnologico promosso dai Bell Lab di Alcatel-Lucent è nato poco più di due anni fa creando la prima alleanza globale di laboratori industriali, centri di ricerca, istituti universitari, operatori dell’ICT che si sono messi insieme per creare un network delle telecomunicazioni globale, più efficiente ed ecologico.
Il traguardo dell’iniziativa – aumentare di 1.000 volte la sua efficienza energetica entro il 2015 (rispetto al 2010) in modo da riuscire a soddisfare il suo fabbisogno energetico per tre anni con la stessa quantità di energia che oggi viene impiegata per il suo funzionamento in un solo giorno – si raggiunge innanzitutto grazie al Green Web, che tradotto significa meno consumi e più energia verde per la rete.
Dal suo lancio a oggi GreenTouch non ha perso tempo e si è già incredibilmente avvicinato alla meta , una nuova tecnologia in grado – hanno spiegato gli esperti del consorzio presenti al meeting – di ridurre di almeno il 30% il consumo energetico necessario a trasportare un segnale numerico sulle fibre ottiche agli utenti finali (FTTH networks).
Questa svolta è merito della tecnologia , ancora più veloce ma al tempo stesso molto più efficiente delle tecnologie attualmente in uso. Se si considera che entro il 2016, saranno circa 142 milioni gli utenti raggiunti da reti FTTH, l’adozione generalizzata di questo protocollo potrebbe rivoluzionare il modo in cui vengono scambiano le informazioni.
Oggi infatti il 99% dei dati inviati sui sistemi FTTH sono processati senza una reale necessità: è come se il postino invece di consegnarci soltanto la nostra posta ci facesse vedere tutto il contenuto della sua borsa. Con BI-PON invece si ha la garanzia di un risparmio di tempo e di energia con possibilità finora impensate.
Un livello di efficienza energetica notevolmente più alto significherebbe ad esempio che c’è bisogno di una quantità minore di energia per alimentare la rete: rifornirla con le fonti rinnovabili sarebbe perciò una soluzione più praticabile. Diventerebbe così realtà la banda larga verde in grado di neutralizzare davvero l’impatto ambientale delle attività che oggi ci illudiamo di evitare semplicemente utilizzando internet.