Realizzare un’ affissione pubblicitaria senza carta e senza colla. Soltanto acqua. È successo nelle strade di Milano lo scorso aprile durante la Settimana del Mobile. Si chiama affissione pulita ed è stata utilizzata dall’agenzia Creuza per comunicare il primo sito web a basso impatto ambientale. Un getto d’acqua a fortissima pressione che pulisce lo sporco da marciapiedi, strade e muri. La tecnica sfrutta il contrasto sporco-pulito, il getto viene spruzzato dentro uno stencil, che poi rilascia il messaggio. Dura circa tre settimane e dopo questo periodo scompare senza lasciare alcuna traccia sull’ambiente.
Questa per Creuza è una comunicazione sostenibile. L’impatto ambientale rispetto a un’ affissione tradizionale è fortemente ridotto, niente colla e niente carta da smaltire. Il risparmio idrico è notevole: un messaggio realizzato con questa tecnica consuma circa 10 litri d’acqua a fronte dei 240 litri necessari per un cartellone pubblicitario tradizionale. Inoltre l’acqua utilizzata viene compensata attraverso il programma Green Ads Blue, che la porta nelle zone in cui scarseggia.
Ci sono vantaggi anche sul piano sociale: l’affissione pulita è una performance che crea momenti di aggregrazione e l’utilizzo di media alternativi come questo – che non insistono su canali già saturi – contribuisce ad una sostenibilità della fruizione, concetto nuovo ma sempre più necessario in un epoca di information overload come questa. Ma ciò che fa davvero la differenza è una nuova concezione del fare comunicazione, dove la sostenibilità del messaggio -in questo caso un sito green- corrisponde alla sostenibilità del mezzo che lo veicola.
Creuza è un nuovo modello di agenzia di comunicazione costruita intorno a questa idea. Nata per la promozione dei prodotti e delle aziende della green economy, Creuza è diventata una sustainable media company, concentrandosi sulla fornitura di servizi di comunicazione a basso impatto ambientale.
In che modo questa idea di comunicazione può contribuire a cambiare l’Italia? La risposta a questa domanda è in un nuovo approccio che mette al centro le persone, che diventano reali protagoniste del cambiamento. Un approccio che punta ad esempio a sfruttare l’enorme potenziale dei media digitali e soprattutto dei social network partendo dalla scommessa che la creazione di una domanda di servizi e applicazioni online più ecocompatibili possa avere significative ricadute anche offline.
Il primo passo in questa direzione è l’attuazione di una serie di buone pratiche per il cosiddetto green web. Creuza le ha sintetizzate in un decalogo, denominato “Think IT Green”, per la progettazione di siti più efficienti, alimentati a energia pulita. Il secondo, e più importante, è quello di stimolare la partecipazione diretta degli utenti attraverso iniziative e campagne di sensibilizzazione e attraverso l’attivazione di appositi strumenti di misurazione dell’inquinamento generato dal web. La scommessa sarà vinta se la consapevolezza che anche internet pone un problema di sostenibilità ambientale avrà una portata molto più vasta della sua stessa soluzione. Per crederci, basti pensare a quanto profondamente le tecnologie digitali abbiano cambiato le nostre abitudini.
I colossi della rete come Google, Facebook, Apple, Yahoo! si stanno già preparando a quella che potrebbe assumere i tratti di una nuova rivoluzione culturale. Un segnale importante è il successo della campagna di Greenpeace “Unfriend Coal” con cui oltre 700.000 iscritti a Facebook hanno convinto il popolare social network ad abbandonare il carbone e a scegliere l’energia pulita per alimentare i suoi data center. Ma c’è ancora tanta strada da fare. Una strada, in realtà, ancora tutta da costruire.